MODEX 2014 Stampa
Giovedì 29 Maggio 2014 20:26

 

Esercitazione Internazionale

MODEX 2014

 

 

 

I destini del vecchio continente sono sempre più legati ed interdipendenti. Lo vediamo tutti i giorni nella nostra vita quotidiana e sempre più lo noteremo anche nella Protezione Civile. Il meccanismo Europeo di Protezione Civile ha dato vita in Estonia,  gli scorsi 19/20/21 e 22 Maggio,  alla esercitazione Internazionale MODEX 2014.

All’interno di questo evento era presente anche personale italiano, fra cui Gualtiero Esposito, Vice Presidente Nazionale Area Nord della Federazione Italiana Ricetrasmissioni, che abbiamo intervistato.

Come si è concretizzata la tua presenza in terra Estone durante questa esercitazione ?

La Regione Piemonte, assieme al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, ha messo insieme un gruppo di operatori altamente specializzati con il compito di fornire assistenza tecnico/logistica agli esperti della Unione Europea.  Si chiama TAST, ossia Technical Assistant Support Team, squadra di supporto ed assistenza tecnica. All’interno di questo gruppo è presente un nucleo di volontari.

 

 

Caliamo il TAST nel dettaglio di Modex 2014.

Eravamo un nucleo di 8 uomini provenienti dal Coordinamento Regionale del Volontariato Piemontese. Gli esperti della logistica e della attività d’ufficio erano Claudia Corbelli, Stefano Crivelli, Roberto Fumagalli, Francesco Cotti, Michele Trotta e Stefano Barassi. Gli addetti alle telecomunicazioni ed all’informatica eravamo Io, dell’ Associazione Radiantistica CB OM  di Alessandria ed il collega Luca Zerboni, iscritto al club Victor Charlie di Vercelli, entrambi F.I.R.-C.B.-S.E.R. Erano presenti anche 3 funzionari della Regione, Paola Bernardelli, il team leader, Daniele Caffarengo, suo vice, Herbert Sarri, co-trainer dell’esercitazione e Roberto Colangelo, tecnico di CSI Piemonte, oltre a Francesco Ceribelli del Dipartimento Nazionale. Gli esperti europei, riassunti nella sigla EUCPT, erano una Italiana (Gabriella Proietti), un polacco (g gorczynski), un greco (Dimitrios Pagidas), un olandese (Thorsten Hackl) ed un tedesco (Team Leader Frieder Kircher). Solitamente questi vengono nominati ogni volta ad hoc dalla stessa UE sulla base delle specifiche competenze relative al paese oggetto di intervento; soprattutto se extra europei.

Passiamo all’azione. Quali sono stati gli scenari operativi di questa esercitazione ?

Modex 2014 prevedeva un terremoto di forte intensità seguito da uno tsunami. Questi due eventi associati dovevano fare operare  i soccorritori senza alcuna infrastruttura locale in funzione. Il soccorso europeo prevedeva soprattutto attività USAR di ricerca sotto macerie, anche con unità cinofile, oltre che l’assistenza sanitaria. Tutto coordinato esclusivamente in inglese. Eravamo alloggiati in una ex base militare d’epoca sovietica, 30 ettari in mezzo alle conifere Estoni, a 20 km dalla capitale Tallin. In questa area abbiamo allestitoil campo base dal quale venivano coordinate le operazioni di soccorso. Oltre a noi italiani ed ai padroni di casa erano presenti austriaci, lituani e finlandesi.

Con un esperto di telecomunicazioni non si può non parlare di radio

All’interno del TAST mi occupavo non solo di Information e Comunication Tecnology ma anche di comunicazioni in senso più tradizionale. Gestivo le comunicazioni satellitari tramite i sistemi Began e Thuraya, che ci fornivano anche il canale dati per internet, telefoni satellitari oltre ad una rete radio VHF analogica. Quest’ ultima ci garantiva il collegamento con le squadre sul campo degli altri Team. Da notare che abbiamo sperimentato, con successo, anche un “tradizionale” collegamento in HF con l’Italia (stazione HF presso la mia associazione) con successo.

Come mai solo telefonia satellitare e non le classiche parabole che vediamo spesso nei telegiornali ?

Il concetto che è alla base del TAST è completamente diverso da quello tradizionale di intervento che abbiamo nel nostro paese. Si preferisce in tutto e per tutto la mobilità., soprattutto aerea. Ci sono dei protocolli operativi che indicano una partenza compresa fra le 12 e 36 ore dalla attivazione. Si privilegia l’uso del trasporto di linea recuperando sul posto tutto quello che è possibile; ad esempio noleggiando i veicoli nel centro abitato più vicino alla zona dell’emergenza.

Cosa hai portato con te dall’Estonia ?

Sicuramente un’esperienza bellissima. Erano anni che mi addestravo per questo tipo di intervento, sia tramite i corsi che mi propose anni fa la FIR che quelli che ho sostenuto più recentemente con la Regione Piemonte ed il DPC. Sicuramente porterò con me una visione diversa dell’intervento di soccorso, della logistica ed una nuova apertura mentale. Mi piace sottolineare come il Volontari  abbia dimostrato anche ai professionisti europei il valore che anche un volontario può dare al meccanismo europeo arricchendolo e ponendo il quesito di un suo impiego pratico anche fuori dei confini italiani.

Info e Programma



 

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