Si è mossa subito la macchina operativa della Federazione Italiana Ricetrasmissioni CB che ha immediatamente dato risposta al Dipartimento della Protezione Civile in occasione dei funerali di Papa Francesco.
Il sistema prevede l’attivazione di duemila volontari italiani che nel corso della notte raggiungeranno l’area aeroportuale di Centocelle dove le risorse locali stanno allestendo tende e punti di accoglienza.
“Si tratta sicuramente di un contesto complesso -commenta Patrizio Losi, presidente nazionale della Fir CB – perché occorrerà gestire l’afflusso di centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia e dall’estero. Sta partendo proprio in queste ore il primo gruppo di scouting composto dal capo missione Saverio Olivi e da Stephany Tonani e Maurizio Frignati. Si confronteranno sul posto con il Dipartimento di Protezione Civile per organizzare le attività della Federazione. Nella notte partiranno in tutto 22 volontari Fir CB provenienti da tutto il territorio nazionale che saranno in supporto a partire da domani per le attività di informazione alla popolazione e safety nel centro della città di Roma, nelle aree più periferiche, oltre che vicino alle stazioni della metropolitana. Saranno anche impiegati nella gestione delle sale radio”.
Al lavoro da lunedì sera anche i volontari del team Unità di Crisi che in modo organizzato ed efficace da remoto hanno organizzato le squadre in partenza e la movimentazione dei mezzi della struttura nazionale.
Contemporaneamente è stato mobilitato il Team Radio – ICT coordinato da Mauro Bisetto e Gabriele Brescini che hanno inviato sul posto 10 volontari. Con mezzi tecnici e attrezzature provvederanno ad allestire una rete radio per la gestione del complicato contesto delle telecomunicazioni tra le varie componenti del volontariato. La rete sarà costituita con l’assemblaggio di tre nuclei di materiale provenienti dal Dipartimento di Protezione Civile, dalla Fir Cb e da R N.R.E..
Mirata e strategica la richiesta del Dipartimento di Protezione Civile che ha deciso di non coinvolgere le colonne mobili nazionali per avere a disposizione uomini e risorse in caso di eventuali altre emergenze.