La CB finalmente libera dopo il DL semplificazioni
La conversione in legge renderebbe la normativa italiana finalmente coerente con quella europea
La Federazione Italiana Ricetrasmissioni CB, a circa cinquant'anni dalla sua costituzione, ovvero dalla riunione del 19 febbraio 1971 nel salone dell'Arengario in piazza Duomo a Milano, è lieta di constatare che l'art 38 del DL semplificazioni, modificato un errore materiale nella GU del 23 luglio 2020, ritoccando l'art 145 del Codice delle Comunicazioni elettroniche del 2003 ed alcuni articoli del suo allegato 25, dà finalmente applicazione alla normativa europea e consente il libero uso individuale della radio come mezzo di espressione e comunicazione.
Molto tempo è passato da quando l'on, Durand de la Penne ha presentato nel 1971 all'Arengario, ad oltre seicento persone, la proposta di legge che cercava timidamente di far riconoscere il diritto garantito dall'art 21 della Costituzione, quando l'art 156 del Codice Postale riteneva l'uso della radio come mezzo individuale di espressione e comunicazione un fatto penalmente rilevante.
Nonostante l'adesione fin dal 1972 di importanti personalità, come quella dell'on Francesco Cossiga e dell'on, Giuseppe Zamberletti, seguì un confronto molto duro, che portò ad avere circa 500 CB sottoposti a procedimento penale ed alla sentenza della Corte Costituzionale 225 del 1974, che li assolse e fece cessare il monopolio della RAI (vedi CBHandbook), e diede il via alle televisioni e radio private, incidendo profondamente sul futuro del Paese.
La sentenza della Corte Costituzionale n 1 del 1976 tolse ogni dubbio sulla applicazione della Sentenza 225/74 alla CB.
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