I volontari della F.I.R. CB tornano a casa dopo l’intervento per i funerali di Papa Francesco.
Dentro lo zaino adesso c’è tanto di più rispetto alla partenza: si è infilata l’emozione di questi giorni davanti alle spoglie del Santo Padre, l’omaggio reso ad un pontefice semplice e attento prima di tutto agli umili; ci sono i ricordi fissati nella memoria per sempre con la consapevolezza di essere stati parte attiva di un momento che in qualche modo rimarrà nella storia; c’è una nuova consapevolezza maturata sul campo e ci sono i nuovi legami di amicizia stretti con i colleghi della missione.
Erano 38 in tutti gli uomini e le donne della F.I.R. CB presenti a Roma tra martedì 22 e domenica 27 aprile. Oltre a Saverio Olivi, Stephanie Tonani e Maurizio Frignati partiti come scouting per valutare le necessità, 24 appartenevano al gruppo generico impiegato nell’assistenza alla popolazione e ai pellegrini, 14 al Team Telecomunicazioni – ICT guidato da Mauro Bisetto e Gabriele Brescini. Alcuni sono rientrati già nella serata di sabato 26, gli ultimi hanno messo in moto i mezzi con direzione casa questa mattina. Da remoto, operativi fin da lunedì 21 aprile, i colleghi dell’Unità di Crisi Nazionale che ha fornito un supporto fondamentale ai volontari. In fase di rientro il bilancio per il capomissione Saverio Olivi è positivo: “La risposta alla richiesta di disponibilità da parte del Dipartimento di Protezione Civile è stata immediata e buona; sono arrivati a Roma volontari della F.I.R. CB da tutta Italia, in particolare da Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto”. Insieme ai tanti delle altre associazioni sono stati accolti al campo di Centocelle: “Proprio come imparano a fare tutti i volontari di Protezione Civile – dice Olivi – ci siamo adattati come è nel nostro spirito e nella peculiarità dell’intervento nelle missioni. Giovedì abbiamo anche dato una mano per montare i letti che avrebbero poi ospitato i giovani del Giubileo degli Adolescenti in un’area che sarà zona di accoglienza per gli eventi giubilari fino a luglio”.
La giornata dei funerali ha visto i colleghi impegnati nelle prime postazioni, a ridosso di piazza San Pietro. Olivi aggiunge: “Sono stati a disposizione della popolazione per dare informazioni e alcuni sono stati impiegati per distribuire l’acqua. Poi, alle 14, abbiamo concluso il nostro lavoro e nel primo pomeriggio tutti sono rientrati al campo. Personalmente reputo che il nostro intervento sia stato molto positivo: intanto per il coinvolgimento dei varie Regioni, poi per la piena collaborazione e lo spirito di aggregazione che si è subito creato tra i volontari delle diverse squadre. Al campo i nostri mezzi sono stati sistemati tra i primi e gli altri gruppi ci hanno quasi ‘attorniato’ ma proprio per questo siamo stati anche in questo caso un piccolo punto di riferimento, un luogo in fondo anche di aggregazione per altre realtà di volontariato e le colonne regionali. Tra i risultati importanti anche il lavoro in segreteria che, nei momenti tranquilli, ha permesso di provare ad utilizzare sul campo, dopo la registrazione con lo storico software, anche il nuovo programma che sarà poi illustrato nel prossimo training”.
Positivo il commento anche da parte del presidente nazionale Patrizio Losi che per primo ha detto “sì” al Dipartimento nel coinvolgere la Federazione in occasione dei funerali di Papa Francesco: “Sicuramente vale la pena evidenziare come i volontari abbiamo saputo rendersi disponibili a 360 gradi, ricoprendo più mansioni, come in fondo era già successo in passati contesti emergenziali. È stato un ritorno all’eterogeneità del loro ruolo, dando costantemente disponibilità per le esigenze che potevano sorgere sul momento. Ritengo importante anche l’immediata aggregazione che si è creata: le squadre hanno saputo legare tra loro nonostante l’attivazione lampo e il poco tempo a disposizione per amalgamarsi; è un obiettivo fondamentale fare squadra e sostenersi, riuscirci in così poco tempo è, a mio parere, un successo”.
La soddisfazione più grande però è sicuramente nell’animo dei volontari F.I.R. CB che, ancora una volta, si sono sentiti utili agli altri, hanno cercato di dare il massimo e hanno riempito gli occhi di ricordi e lo zaino di una nuova esperienza riuscendo anche a salutare Papa Francesco, attento soprattutto alla solidarietà.


























